Gabriele - Lacrimedamore

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"A mamma mia na stu momentu è na stanza ccu iddu,
sta’ tranquilla"


La storia della grazia ricevuta da Gabriele Maria, raccontata dai genitori e dal medico
(video)

La testimonianza dei genitori

30 settembre 2007. Gabriele, un mese di vita, e il rapporto con la Madonna.

Gabriele ha avuto sin dalla nascita evidenti segni da parte della Madonna. Doveva nascere, secondo le varie visite, intorno a metà settembre, invece è nato il primo settembre 2007 ricorrenza dell'anniversario della lacrimazione della Madonna delle lacrime.

A venti giorni dalla nascita dopo aver accusato per l'ennesima volta malore e difficoltà respiratorie durante la notte, ho avvolto Gabriele nelle coperte, e da casa, di corsa, con mio marito, mi sono diretta verso l'ospedale. Dopo aver spiegato i sintomi, con parecchie difficoltà, fu tenuto in degenza.

Lasciarlo in quella termoculla, nudo, con una quantità enorme di sondini sul corpicino, è stato un pugno al cuore. Cercavamo con mio marito di reagire e di ripeterci che forse era giusto così, era solo per il suo bene, ma tornati a casa, vedere la sua culla vuota, sentire l'odore del suo piccolo corpo nei vestiti, ci lacerava il cuore, ci sentivamo smarriti, senza un fine, senza uno scopo.

La notte insonne non passò in fretta e il giorno dopo, verso mezzogiorno, andammo in ospedale ma non potevamo entrare perché era sopraggiunta una complicazione.

Non dicevano di chi si trattava ma in fondo al cuore sapevo che il vero motivo era Gabriele. Il mio sospetto divenne certezza quando improvvisamente vidi mio padre, avvisato telefonicamente dai medici dell'ospedale, chiamare da parte mio marito perché qualcosa non andava. Passarono pochi minuti ed il primario chiese di noi genitori. Il terribile momento era arrivato! Ci riferì che Gabriele era molto grave. Broncopolmonite Ab - ingestis. Un polmone del tutto compromesso e l'altro a metà, non riusciva a respirare bene e andava intubato. Alla fine del discorso disse: “Se avete fede, pregate, perché solo il Divino può fare qualcosa”.

Dopo averlo tanto desiderato, per nove mesi sentirlo crescere dentro di me, sognare per lui, con lui, il mondo ci è caduto addosso, tutto svanito. Ci trovavamo dietro una porta chiusa con la speranza che fosse tutto un incubo e che da un momento all’altro potevamo svegliarci. Non era così, era la realtà, era il nostro primo grande dolore da affrontare e superare insieme.
Visto la conoscenza da anni con la signora Iannuso, testimone dell'evento della lacrimazione del quadretto rappresentante l'effige della Madonna e proprietaria dello stesso, ci siamo recati a casa sua. Appena ha aperto la porta, ci ha guardato con un sorriso dolcissimo e ci ha fatto entrare. Le dissi: “Perché sorride, signora? Gabriele morirà, vero?”. E lei, mantenendo lo stesso sorriso mi ha risposto, in dialetto siciliano: «Babba, ma c’ha vo’ finiri? A mamma mia na stu momentu è na stanza ccu iddu, sta’ tranquilla. Però devi chiamare padre Enzo Candido e farlo battezzare perché dovete bussare ancora più forte alla porta della casa del Signore per dirgli che lo deve aiutare». Nel pomeriggio padre Enzo venne in ospedale per battezzare Gabriele. Non è stato facile farlo capire alle nostre famiglie ma, riportando le parole della signora Iannuso e facendo notare loro che quanto volevamo fare era una “marcia in più”, hanno immediatamente accettato.

La Madonnina lo avrebbe salvato ed in ginocchio ai piedi della statua della cappella dell’ospedale, Le dissi:”Madonna mia tu che sei madre e sai cosa significa vedere soffrire un figlio, aiutalo, salvalo e poi quando cresce lo potrai fare tuo servo, ma non ora ti prego, lasciamelo”.

Ogni giorno era un traguardo raggiunto, una conquista verso il miglioramento, anche se c'erano ancora troppi punti interrogativi sul suo stato di salute futuro e sulle conseguenze di tutto ciò. Nel periodo del ricovero, Gabriele ebbe accanto a sé, con il consenso dei medici, un fazzoletto, che toccò il quadro della Madonna, al fine di averLa sempre accanto, vicina. Proprio il giorno delle dimissioni il fazzoletto non fu più trovato, come se il proprio compito fosse finito, aveva agito su Gabriele e ora chissà.

Un altro segno palese della Madonna fu manifestato il giorno delle dimissioni, 29 ottobre, in ricordo all'evento del giorno della lacrimazione, quando, nonostante le condizioni iniziali non favorevoli per l'uscita, Gabriele ha avuto inspiegabilmente segni repentini di miglioramento.

Portammo Gabriele dalla signora Iannuso e, mentre salivamo le scale, guardò con occhi attenti il quadro appeso al muro e incominciò a dire “na-na-na-na.-na-na” come se volesse chiamarLa, come se volesse parlare con Lei, i suoi occhi brillavano di una luce particolare, era così ogni volta che vedeva un’immagine della Madonna delle Lacrime.

La Madonna aveva interagito in lui in tutti i modi. Non c’era alcun danno, nessuna negativa conseguenza.

Ora sono passati quasi 4 anni e Gabriele cresce sano, forte e bello, nessun segno che possa ricondurre a quell'episodio; l’unico segno tangibile è quello che la Madonna ha lasciato nella nostra vita, nella sua vita e chissà ancora quanti altri segni vedremo e in quanti altri modi manifesterà la Sua clemenza...

La testimonianza del medico

La prima notte di Gabriele in ospedale coincise col mio regolare turno di notte in reparto.Io ed i miei colleghi, tutti pediatri-neonatologi con tanta esperienza,  sappiamo quali casi clinici gravi dobbiamo affrontare. Ma Gabriele quella notte, la sua prima notte da ricoverato, aveva deciso che non mi dovevo fermare  neanche un istante.
Diagnosi: Broncopolmonite bilaterale estesa, grave. Criticità elevata, rischio per la vita alto.

Nel cogliere le informazioni dai colleghi del pomeriggio e nell'osservarlo in tutta la sua gravità clinica mi ripetevo che sarebbe bastata un'ulteriore peggioramento in nottata e Gabriele non avrebbe più abbracciato i suoi genitori.

E' stata una notte intensa insieme a lui, lasciandolo solo pochi momenti per assistere gli altri neonati che grazie a Dio, forse si erano messi d'accordo affinchè mi dedicassi di più a Gabriele, non hanno creato grossi problemi. E poi ero coadiuvato dagli infermieri che come sempre si dedicano amorevolmente e con professionalità ai nostri piccoli.

Al mattino del giorno dopo Gabriele era ancora nella sua termoculla, sempre con difficoltà respiratorie, ma capace ancora di rispondere alle terapie intensive a cui era sottoposto. Prima di andare via, dopo aver ricevuto il cambio, ho detto al mio collega della fatica di tutta una notte, che non era ancora finità, ma che ero convinto che piano piano Gabriele sarebbe migliorato.

Durante la degenza di Gabriele ho avuto l'opportunità di stare con i genitori, e scoprire un percorso cristiano comune ai piedi della Madonna delle Lacrime. Ho toccato con mano il desiderio di affidare la salute di Gabriele alla Madonna, vedere il loro dolore ma anche una grande speranza dettata dalla certezza che la Madre di tutti, ed il Buon Gesù, sono presenti sempre nella nostra vita e nella nostra realtà presente. Sempre, dunque anche in quel momento critico, con loro e Gabriele, ed anche con me

Questa storia di Gabriele e dei suoi genitori è stata per me, tra le tante di cui facco memoria, un'altra testimonianza che mi ha confermato nella fede e nelle ragioni del mio operare di medico.

A Gabriele ....cresci bene, ed hai suoi genitori con grande affetto

dr Massimo Tirantello

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