Beltrame Q. - Lacrimedamore

Lacrimedamore

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I CONIUGI BELTRAME QUATTROCCHI

1.1  Maria e Luigi
Maria Corsini[1] nasce a Firenze il 24 giugno 1884, trascorre la sua infanzia seguendo il papà nei vari spostamenti per l’Italia finché frequenta, a Roma, la Scuola Femminile per Direttrici e Contabili, ove riceve una formazione culturale solida e poliedrica nel campo della letteratura e della perfezione linguistica.
Luigi nasce a Catania il 12 gennaio 1880 e cresce ad Urbino, anche lui al seguito degli spostamenti del papà. Suo zio, Luigi Quattrocchi, non potendo avere figli, chiede ai coniugi Beltrame di poter tenere con sé il piccolo il quale, pur conservando in pieno i legami con i genitori e i fratelli, vive con gli zii dei quali assume il secondo cognome.
           Luigi è adolescente quando si trasferisce a Roma con gli zii. Si laurea in Giurisprudenza e dopo alcuni anni di pratica forense come procuratore, vince un concorso per l'Avvocatura Erariale (oggi Avvocatura dello Stato), dove svolge una brillante carriera fino alla pensione con la qualifica di Vice Avvocato Generale Onorario dello Stato. A distanza di pochi mesi l’uno dall’altra gli zii vengono a mancare e lasciano il giovane Luigi, a 23 anni, erede del nome e del patrimonio.
Frequentando la casa del Colonnello Corsini, amici di famiglia con i Quattrocchi, il ventiquattrenne Luigi conosce Maria, la loro unica figlia, di quatto anni più giovane di lui.
           L’intensa simpatia reciproca è preludio dell’amore e i due giovani si sposano il 25 novembre 1905 nella basilica di Santa Maria Maggiore. Abiteranno a casa Corsini in via Agostino Depretis con tre generazioni di parenti di lei. Un anno dopo nasce Filippo. Poi, in tre anni arrivano Stefania e Cesare.

1.2    Appuntamento con il dolore
    La serenità della famiglia viene scossa sul finire del 1913, quando Maria è, per la quarta volta, in attesa.
Per i disturbi seri che incontra vengono interpellati due tra i migliori ginecologi di Roma che consigliano perentoriamente l'aborto per "tentare di salvare almeno la madre". Le possibilità di sopravvivenza con la diagnosi di placenta previa totale erano, all’epoca appena del 5%. Il rifiuto dell’aborto da parte di Luigi e Maria è unanime, essi si affidano totalmente alla Provvidenza del Signore con tutta la loro fede. Luigi sa che il bambino potrebbe nascere ma lui resterebbe quasi certamente vedovo. I mesi della gravidanza sono un rosario di sofferenza e di angoscia preparati al momento che li attende. Anche i piccoli capiscono che la mamma potrebbe morire. Dio risponde al di là di ogni umana speranza e così nasce la piccola Enrichetta, la mamma è salva accanto a lei. E’ il lunedì santo del 1914.
Questa esperienza di fede nel Signore già dice quanto il rapporto tra i due sposi sia cresciuto a livello di virtù cristiane. Prima del matrimonio, Luigi pur avendo incomparabili virtù di onestà, dedizione ed altruismo, non aveva un grande fervore di fede. Ora ogni mattina Luigi e Maria partecipano alla Messa e ricevono l'Eucarestia. Trovano sempre il tempo per pregare insieme durante la giornata, alla sera recitano il rosario con tutta la famiglia.


1.3  Una famiglia cristiana
La famiglia è consacrata al Sacro Cuore di Gesù; nelle ore liete e tristi questa consacrazione viene rinnovata dinanzi all'immagine di Gesù tenuta familiarmente sopra il caminetto della sala da pranzo.
La vita della famiglia è molto dinamica, non mancano mai le occasioni di svago, di sport, di vacanze al mare di Anzio e in montagna a Badia Prataglia o tra le dolci colline dell’Umbria e della Toscana.
La porta di casa è sempre aperta agli innumerevoli amici e a quanti bussano per chiedere da mangiare.
Maria, fedelissima agli impegni di sposa e madre, trova sempre energie e tempo per dedicarsi all'apostolato e al "servizio della penna". Svariati libri e articoli di carattere formativo ed ascetico portano infatti la sua firma. Nella stesura dei suoi scritti c'è però sempre il confronto e la collaborazione con Luigi. Non si contano le attività apostoliche alle quali Maria collabora: appoggia la fondazione dell'Università Cattolica del S. Cuore, è nel Consiglio Generale della Unione Femminile Cattolica Italiana, è infermiera volontaria della Croce Rossa in occasione della guerra d'Etiopia e della seconda guerra mondiale, è catechista, è volontaria con Luigi nell'UNITALSI, anima il Movimento di Rinascita Cristiana e il Fronte della Famiglia.
Luigi e Maria aderiscono con entusiasmo, assieme ai due figli maschi, all'Associazione Scoutistica Cattolica Italiana (oggi AGESCI) fondando gruppi con i ragazzi delle zone più depresse di Roma.
Durante la carriera lavorativa, Luigi riceve molti incarichi di fiducia presso l'IRI, la Banca d'Italia, la Banca Commerciale, la Banca Nazionale del Lavoro, il Consorzio di Credito per le Opere Pubbliche ed altri Istituti Bancari.
Il figlio Filippo - poi Mons. Tarcisio, sacerdote della diocesi di Roma - il 22 febbraio 1922 comunica alla mamma il desiderio di diventare sacerdote benedettino. Il secondo figlio, Cesare, diventa trappista con il nome di Paolino e lascia la casa dei genitori il 6 novembre 1924. La figlia Stefania entra in clausura nel 1927 tra le benedettine di Milano con il nome di Cecilia.
Luigi e Maria accettano serenamente la vocazione dei tre figli, superando il dolore umano della prematura ed inattesa separazione da loro. La sera prima della partenza dei due ragazzi, la famiglia si riunisce davanti all’immagine del Sacro Cuore cantando il Magnificat.
           Il legame con loro sarà sempre strettissimo. Luigi affronta quasi settimanalmente un viaggio notturno in treno per l'Italia per trascorrere anche poco tempo ora con un figlio, ora con l'altro.

1.4  La guerra e la protezione del Madonna del Divino Amore
La seconda guerra mondiale trova i due figli sacerdoti impegnati al fronte come cappellani militari, che più volte scampano miracolosamente alla morte. Luigi e Maria furono legati al Santuario della Madonna del Divino Amore. Il 13 agosto del 1940, Maria, si recò in pellegrinaggio al Santuario e affidò alla Madonna i suoi quattro figli, che, sempre nel giorno del 13 agosto, degli anni successivi, furono miracolosamente salvati, durante drammatiche azioni di guerra[2].
In particolare: il 13 agosto del 1942, Don Tarcisio, cappellano militare, sulla nave "Dandolo" fu salvato dal siluramento della nave; il 13 agosto 1943, Padre Paolino, cappellano militare, mentre andava a recuperare il cadavere di un soldato fu sfiorato dal proiettile di un cecchino; il 13 agosto del 1943, Madre Cecilia, a Milano, ebbe salva la vita, per aver lasciato il Convento poco prima che fosse distrutto dai bombardieri.
 
1.5 Le nozze eterne
Il 5 novembre 1951, la Provvidenza dispone che la famiglia si riunisca, dopo tanti anni di separazione nella casa di via Depretis. Pochi giorni dopo Luigi viene colpito, per la seconda volta, da un infarto. Quando la situazione sembra avviata verso il meglio, arriva la crisi improvvisa. Maria sta preparando una minestrina per l’infermo quando viene chiamata da un amico venuto a far visita a Luigi. Luigi ha chiuso gli occhi per sempre. E’ con il Signore.
           Trascorrono quattordici anni in cui Maria allevia la sofferenza scrivendo. Dalla sua mano escono intensi scritti sulla famiglia e sull’esperienza vissuta in prima persona nella coppia.
           C’è un bel sole nella casa di montagna quando Maria raggiunge Luigi spegnendosi serenamente tra le braccia della figlia Enrichetta. E’ il 26 agosto 1965.
Maria aveva trascorso la giornata come suo solito: si era unita a Gesù e a Luigi ricevendo l’Eucarestia, aveva dialogato con familiari ed amici spandendo tesori di saggezza. 
Nel 1994 viene aperta la Causa di Beatificazione presso il tribunale del Vicariato di Roma.
Luigi e Maria sono stati beatificati da Papa Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro il 21 ottobre 2001. Erano presenti Cardinali, Vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose, e tantissimi fedeli laici. I figli Padre Paolino e don Tarcisio hanno concelebrato assieme al Papa. La figlia Enrichetta ha partecipato alla celebrazione. Un arazzo mostrava le loro figure ritratte secondo l'ultima fotografia scattata dal figlio Paolino alle Tre Cime di Lavaredo pochi mesi prima della morte di Luigi.
Oggi tutta la Chiesa guarda a questa coppia che, unita dal sacramento del matrimonio, ha sempre guardato al Cuore di Gesù pieno solo di amore fino alla fine.
Le loro spoglie riposano presso il Santuario della Madonna del Divino Amore a Roma. Costante è l’afflusso di pellegrini, gruppi e singole famiglie che si recano in preghiera sulla tomba dei Beati Luigi e Maria.


1.6    Le immagini di Dio dai coniugi Beltrame Quattrocchi
In un contesto come quello attuale in cui, per quanto traspare dai mass media, il concetto tradizionale di famiglia sembra soltanto destinato alla disgregazione e alla “trasmutazione” in forme che rispecchiano una falsa libertà in nome di un egoismo mal celato, la vita e la testimonianza dei coniugi Beltrame Quattrocchi è decisamente illuminante. Le immagini di Dio che possiamo cogliere dal loro ricco e splendido vissuto sono quelle di:
- Dio padre e madre: il Dio che ama i suoi figli, come padre e come madre, che orienta tutte le sue azioni per il bene dei figli;
- Dio protettore della vita: il Dio che non manca di aiutare coloro che lottano per la difesa della vita mettendo a rischio anche la propria esistenza;
- Dio difensore della famiglia: culla della vita, cellula della società futura, non semplice forma contrattuale.


[1] M. Beltrame Quattrocchi, L’ordito e la trama – Radiografia di un matrimonio, Fondazione Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi, Siena 2001
[2] www.fondazionebq.it, 12/04/2007

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